L’autobiografia

La metodologia autobiografica consiste nello scrivere di sé o essere narratori di una propria esperienza, che diviene poi parte di un più ampio progetto. In questo progetto la raccolta di storie della gente comune, in genere memorie orali, ma anche documentali, iconografiche, diaristiche, fotografiche e filmiche, si fa memoria territoriale e acquista un’importante valenza culturale e sociale. Dal lavoro di volontariato biografico emergono racconti bellissimi e intensi, nei quali la singolare trama della vita di una persona, di una famiglia, di un gruppo s’intesse con le altre per rappresentare la vita corale di un luogo e comprenderne l’anima e la storia. Nel rivivere il passato emergono ricordi che non si credeva di avere: questa è la meraviglia del fare memoria e di farla diventare memorabile.

La ricerca

Si lavora su progetti, a volte commissionati ma più spesso scaturiti da un tema d’interesse. Una volta delimitato il campo d’indagine si mettono in atto gli strumenti scientifici e metodologici per strutturare percorsi di ricerca atti a valorizzare il patrimonio immateriale del territorio: da una parte si cerca la documentazione necessaria a costruire un solido impianto teorico, dall’altra si individuano le fonti orali, lavorando sui ricordi, i fatti, i personaggi, i periodi della vita degli intervistati. Questi non sono solo persone autorevoli o privilegiate, ma sono soprattutto persone comuni ‘portatrici’ di ricordi sull’argomento. Quello che maggiormente connota il senso del lavoro è la partecipazione attiva dei soggetti scelti, l’interazione che si crea fra coloro che intervistano e coloro che vengono al loro volta intervistati. Molto spesso la raccolta di interviste è preceduta da laboratori di scrittura autobiografica realizzati presso biblioteche, scuole o librerie.

Un dovere etico

L’unicità della Mnemoteca sta nella sua creatività e nei diversi modi di restituire poi alla comunità il frutto del lavoro svolto. Un impegno imprescindibile, infatti, è proprio quello di fare rete, coinvolgendo sia le persone che hanno donato le testimonianze e che in questo modo si sentono attori nella vita e nella storia della collettività, sia altre associazioni che possono collaborare con noi. Riguardo alla modalità delle restituzioni, la multimedialità è divenuta oggi il nostro modo per allargare la visione e la fruibilità dei materiali, così da poterci rivolgere alle nuove generazioni in modo non noioso e non banale.

Le storie, la storia

L’esperienza del passato si attiva nel presente, la memoria è sempre azione che si rinnova ogni volta, si allarga, esprime nel presente il suo valore. Ecco il motivo per il quale i nostri progetti non si sono mai limitati alla contemplazione del passato, ma hanno utilizzato i ricordi per contribuire a una maggior consapevolezza del tempo attuale e per prefigurare il tempo che verrà. In un momento storico complesso, di grandi cambiamenti sociali e territoriali, i luoghi, abitati sempre più da una pluralità di identità, meritano di essere indagati e conosciuti attraverso un dispositivo, quello narrativo ed autobiografico, che permetta di dare attenzione ai mutamenti avvenuti, valorizzando i saperi e le storie individuali che vanno a comporre storie collettive. Raccontare il proprio paese, la sua gente con affetto e condividere tale sentimento è un modo per averne cura, per sentirsi responsabili, perché è questo atteggiamento di condivisione che dà senso al nostro esserci.
Trovare la necessaria connessione tra locale e globale è la strada da percorrere per far vivere all’altezza dei tempi le comunità locali, i territori, la loro cultura e la loro economia. In questa sfida sta il senso del nostro lavoro, così la nostra raccolta di testimonianze costruisce storia comune. È una sfida importante perché in periodi di identità liquide, di disfacimento dei partiti e delle associazioni, di individualismo esasperato e svalorizzazione di tutto ciò che è memoria collettiva, è tanto più necessario rintracciare ogni seppur debole traccia di identità, dare voce alle narrazioni esistenti sul territorio, anche quelle di piccoli gruppi che magari non sono visibili.